Punti d’interesse del parco
Peretto
Situato nella parte alta del Circeo (strada del cimitero) è una vasta area immersa nella foresta attrezzata per un pic nic da qui numerosi sono i sentieri da fare anche in mountain bike consigliato il numero 3.
Ingresso principale del parco
Si trova a Sabaudia una piccola cittadina a 10 km dal Circeo, qui , nell ingresso principale del Parco troverete anche un piccolo museo, bar e punto informazioni.
Cerasella
Situata nel cuore della foresta, rappresenta il punto di partenza ideale per un’escursione. È un’area attrezzata in cui è presente un recinto faunistico con daini e cinghiali. Da qui si può scegliere fra diversi sentieri, tutti pianeggianti e non particolarmente impegnativi.
Lestra Cocuzza
Ospita il Centro di documentazione sull’Istruzione Scolastica e sull’Opera Sanitaria nelle Paludi Pontine.
La Villa di Domiziano
In località Palazzo, sulla sponda orientale del lago di Sabaudia, si trova il più grande complesso monumentale dell’intero comprensorio del Circeo: la Villa di Domiziano (I secolo d.C.).è uno dei complessi più interessanti di tutto il Lazio. (Visitabile solo con gruppi organizzati PANGEA) per informazioni rivolgersi alla pro-loco di Sabaudia.
Il borgo di Villa Fogliano
Sulle rive dell’omonimo lago, nel settore settentrionale del Parco, nel territorio del comune di Latina, si trova l’area del Borgo di Fogliano. La sua rilevanza non è solo naturalistica, ma anche storica ed architettonica: in questa zona sono state infatti rinvenute numerose testimonianze della presenza dell’uomo a partire della preistoria. Dopo un periodo di abbandono, l’area di Fogliano rifiorisce conPapa Bonifacio VIII, sotto il quale Sermoneta, Ninfa (consigliatissimo “i Giardini di Ninfa” a un ora di macchina dal Circeo) e i laghi costieri di Fogliano costituiscono un unico fiorente possedimento, affidato alla famiglia Caetani. Oggi il borgo di Villa Fogliano è celebre per il suo bellissimo giardino botanico, nato a fine Ottocento come giardino esotico; venne poi abbandonato negli anni ’20 e, a causa della mancata manutenzione, iniziò spontaneamente a crearsi un processo tale che ha creato una situazione unica nel suo genere: piante tipiche della macchia mediterranea (leccio, palma nana, alloro) affiancate da palme, eucaliptus e araucarie.